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MOVIMENTAZIONE CONTAINER CRESCE DEL 44,3%

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«LO SCALO ETNEO CONFERMA ANCORA UNA VOLTA LA SUA VOCAZIONE COMMERCIALE»

«Il ruolo strategico del porto di Catania, all’interno del panorama nazionale e internazionale, oggi appare ancor più evidente dalla lettura dei dati relativi alla movimentazione container: +44,3% è il trend di crescita registrato dalla nostra azienda nel 2013, a conferma della convergenza delle rotte commerciali verso lo scalo etneo». A parlare è il direttore di Est (Europea servizi terminalistici) Emanuele Marocchi, che mette nero su bianco il bilancio annuale della società per tracciare le linee politico-strategiche della portualità nell’Isola: «Nonostante la perdurante crisi economica e la conseguente flessione del commercio estero – spiega Marocchi – il comparto siciliano dei container, in controtendenza rispetto alle altre realtà italiane, chiude con risultati più che positivi, coerenti con la politica di sviluppo che abbiamo messo in campo in questi ultimi anni: dall’investimento nelle più innovative attrezzature di sollevamento, alla dotazione di soluzioni hi tech performanti e poco impattanti nei confronti dell’ambiente, passando per la creazione di una “reefer area”, dotata di più di cento plugs che garantiscono l’alimentazione dei containers refrigerati al servizio del comparto agroalimentare».  I containers movimentati nel capoluogo etneo (il volume di traffico, dal 2007 al 2013, è passato da 3167 a 18619 containers) hanno ormai superato gli standard palermitani, «confermando la vocazione commerciale dello scalo etneo – continua Marocchi – più volte messa in discussione dalla politica, che in questi ultimi anni non è riuscita a tracciare lo sviluppo del porto in termini infrastrutturali. La lettura pubblica del nostro report annuale, vuole dunque lanciare un ulteriore importante segnale, a riprova del fatto che la logistica può e deve rappresentare una delle più importanti chiavi legate al rilancio dell’economia».

In questa direzione, Est – che ospita oggi i containers delle maggiori colossi dello shipping: Maersk, Hapag Lloyd, Cma, Zim – si è fatta portavoce dell’istanza legata al potenziamento delle attività dei soggetti istituzionali di governance dei porti, con l’obiettivo di generare maggiore interesse intorno a un settore dalle potenzialità non ancora sfruttate appieno. «Abbiamo in programma – continua il direttore dell’Europea Servizi Terminalistici – l’organizzazione di un ciclo di seminari volti a mettere in luce le leve e le criticità dei porti siciliani. Vogliamo creare un network che riunisca i portatori d’interesse, per tracciare insieme la strada più giusta da percorrere attraverso un’analisi attenta dei dati che caratterizzano la movimentazione di merci e uomini». Una spinta propulsiva che nasce dalla collaborazione che in questi anni Est ha instaurato con l’Autorità portuale e con l’Università degli Studi di Catania: «È ormai evidente a tutti il ruolo dei porti come pivot della crescita dell’economia e, al tempo stesso, come player globali in grado di sostenere i processi di apertura del Paese agli scambi internazionali: la Sicilia, in questo contesto, si posiziona quale piattaforma logistica naturale tra Europa e Africa, favorendo i collegamenti tra le due realtà e spingendo l’acceleratore sull’internazionalizzazione. La sua funzione di molo logistico naturale del bacino del Mediterraneo, dunque, pone la necessità di attivare rapidamente adeguati investimenti e nuove politiche volte al lo sviluppo, certi che il settore potrà assorbire una fetta importante di occupazione, tra unità di lavoro dirette e indirette». E in attesa che le Amministrazioni attivino le misure per potenziare la produttività del lavoro nel settore logistico, sono i privati a scendere in campo per colmare i gap e superare le criticità territoriali: «Abbiamo recentemente acquistato una struttura coperta di 20mila metri quadrati nella Zona Industriale, poco distante dall’area portuale catanese – conclude Marocchi – per il trasferimento e la giacenza dei vuoti: una piattaforma logistica che ci consentirà di gestire autonomamente lo stoccaggio e la riparazione dei container, con l’obiettivo di offrire maggiori servizi alle compagnie che hanno investito sulla nostra azienda».

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