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DISTRETTO SUD-EST: QUALE FUTURO?

CICLO DI WORKSHOP/2

Estensione Porto: infrastrutture, servizi, progetti

DISTRETTO SUD-EST: QUALE FUTURO?

LA PROPOSTA: UN PUNTO D’ISPEZIONE FRONTALIERO AL PORTO DI CATANIA
PER AMPLIARE E POTENZIARE LE ROTTE DEL MEDITERRANEO

 

Dopo il successo del primo appuntamento del workshop “Estensione Porto” (16 aprile 2014 – Università degli Studi di Catania), organizzato per tracciare le politiche di sviluppo dello scalo etneo attraverso gli interventi rappresentanti istituzionali e opinion maker, la Europea servizi terminalistici (Est) chiama in causa le aziende e i produttori siciliani.

Il secondo ciclo di seminari, infatti, punterà l’attenzione sul Distretto Sud-Est, un territorio che possiede punte di eccellenza nel campo industriale e produttivo: una delle zone più attive e dinamiche della regione, che si è già formalmente costituita in area unitaria con l’obiettivo di rilanciare l’economia dell’Isola.

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Il nuovo Distretto, oltre a produrre l’80% del Pil siciliano, per la sua collocazione strategica è deputata ad attrarre notevoli investimenti da parte di importanti operatori nazionali e internazionali, fino ad ora scoraggiati dalle condizioni in cui versa la Sicilia. Per l’occasione, verrà misurata l’efficacia e l’efficienza dei “sistemi locali”, attraverso la vivavoce degli operatori, che stanno agendo e lavorando in un’ottica di coesione territoriale, spinta dai precisi indirizzi di policy dell’Unione Europea.

Il fine ultimo è quello di porre le basi per sviluppare  le potenzialità locali e migliorare il posizionamento in ambito continentale, vista anche la presenza di importanti dotazioni infrastrutturali formate dai 4 porti di Augusta-Siracusa, Messina-Milazzo, Catania e Pozzallo; dai due aeroporti di Catania e Comiso; da una efficiente rete autostradale in corso di ulteriore estensione e miglioramento. L’iniziativa promossa da Est mira anche ad accendere i riflettori sulle rotte logistiche per l’incremento della movimentazione di merci da/per il Mediterraneo, avanzando anche l’ipotesi della creazione di un punto di ispezione frontaliera (PIF) per la Sicilia Orientale e in particolar modo per il Distretto Sud-Est.

Una riflessione che nasce a seguito di analisi e monitoraggi effettuati dal Dipartimento di Economia e Impresa della facoltà di Economia di Catania (con cui Est ha siglato un’attività di collaborazione per lo studio del comparto, finanziando borse di studio di giovani orientati e interessati al settore dell’intermodalità), che hanno evidenziato il potenziale del trasporto marittimo containerizzato.

Gli uffici veterinari periferici del ministero della Salute (PIF) d’indirizzo comunitario – già attivi all’interno di molteplici scali portuali italiani – deputati al controllo su prodotti di origine animale e mangimi in transito, consentirebbero infatti di  potenziare l’import/export di merci refrigerate e freschissime.

I PIF svolgono un importante e delicato compito di supporto tecnico ed operativo agli Uffici Doganali per il contrasto del commercio clandestino di prodotti e animali e per evitare l’introduzione di alimenti a rischio o di malattie altamente contagiose: controlli che consentirebbero al capoluogo etneo di ampliare il ventaglio delle tipologie di traffico merci, permettendo di esaminare e dare il via libera, anche dal punto di vista igienico-sanitario, a prodotti dell’allevamento e dell’agricoltura in transito.

Durante il convegno verranno inoltre avanzate diverse proposte: dalla nascita dei consorzi per l’esportazione alla creazione di programmi d’internazionalizzazione da sottoporre al Governo nazionale e a quello regionale, passando per la spinta dell’associazionismo tra piccoli produttori, con l’obiettivo di una significativa riduzione dei costi attraverso il raggiungimento delle quantità minime necessarie per l’utilizzo dei container nelle spedizioni extra UE.

Est intende così creare un network che riunisca i portatori d’interesse, con l’obiettivo di tracciare gli scenari futuri, attraverso lo scambio e la condivisione di know how. La costruzione di un modello logistico efficace, infatti, parte dalla mappatura del territorio, attraverso l’interlocuzione con i soggetti che rappresentano la filiera.

Attraverso la collaborazione che Est ha instaurato in questi anni con l’Autorità Portuale e l’Università degli Studi di Catania, verranno illustrate analisi di marketing territoriale nate dall’osservazione degli addetti ai lavori e, soprattutto, dagli studi condotti dall’Ateneo, che di certo rappresentano un valido e utile supporto alla costruzione e rappresentazione della realtà in oggetto.

Il comparto del trasporto intermodale, che rappresenta una fetta importante dello sviluppo e della crescita della nostra economia, necessita – oggi più che mai, nelle sfide imposte dal mercato globale – di nuovi modelli di sviluppo. In questo scenario, fare rete vuol dire creare varchi verso nuovi sbocchi professionali e sostenere la crescita del territorio. I workshop organizzati da Est vogliono diventare laboratori permanenti con l’obiettivo di garantire lo sviluppo socio-economico della città di Catania e di tutta la Sicilia.

 

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