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“North South Conference” 26 e 27 aprile 2013
27 gennaio 2015
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I NUOVI SBOCCHI DELL’ECONOMIA DEL MARE

logistica

DALL’UNIVERSITÀ I NUOVI SBOCCHI DELL’ECONOMIA DEL MARE 

La piattaforma del Mediterraneo al centro del lavoro di ricerca della cattedra di Logistica

CATANIA – Orientare le scelte della logistica distributiva; analizzare i segmenti merceologici esistenti e i volumi delle merci movimentate; fare rete intorno alla piattaforma commerciale e trovare i canali intermodali più efficienti per raggiungere la grande distribuzione organizzata. Questi e molti altri aspetti legati alla vocazione commerciale del porto di Catania, sono al centro degli studi condotti dall’Università etnea, grazie alla collaborazione avviata tra Est (Europea Servizi terminalistici) e la cattedra di Logistica e distribuzione commerciale del Dipartimento Economia e Impresa. Una sinergia nata con l’obiettivo di monitorare i processi riguardanti il movimento dei container e delle merci “da e verso” il magazzino, a partire dalle fonti di approvvigionamento fino ai mercati di sbocco e ai consumatori finali, grazie al contributo di chi gestisce operativamente il traffico all’interno dell’hub etneo. E se è vero che «nel primo semestre del 2014 – spiega Mauro Nicosia, portavoce Est – si è registrato un incremento del traffico pari all’11% rispetto all’anno precedente, dove il trend segnava già un record positivo del 40%», è ancora più interessante comprendere quali sono i margini di crescita del business del transhipment nel bacino del Mediterraneo.

«Oggi più che mai occorre mettere a fuoco alcuni temi, peraltro non nuovi, con i quali il porto etneo si deve misurare – spiega Marco Romano, docente del Dipartimento Economia e Impresa – di fronte alla grave crisi che attanaglia l’economia mondiale, lo shipping (inteso sia dal punto di vista dell’adeguamento infrastrutturale che dall’intercettazione del gigantismo navale) può imboccare, con una svolta di politica economica, la strada del rilancio dei consumi e dei mercati interni. L’economia marittima, attraverso interventi anticiclici, non solo può cercare di contenere gli effetti più gravi della recessione, ma può anche spingere le strategie di ripresa. Le supply chain dei traffici mondiali si stanno riorganizzando e la stagione della globalizzazione per la Sicilia può davvero determinare nuove ragioni di scambio. Secondo la Drewry Consultant, il tasso di sviluppo medio del traffico container in Europa – in una proiezione al 2016 – continuerà a crescere. Adesso spetta a noi sfruttare quel fenomeno di “overcapacity” per utilizzare al meglio gli spazi che restano da riempire».

Dal mercato agroalimentare ai prodotti di beverage, passando per le materie prime: il porto di Catania può diventare un polo logistico internazionale, pur senza ostacolare il potenziamento del traffico turistico, vista anche la nuova funzionalità della nuova Darsena. «In quanto principali attori del traffico container – conclude Mauro Nicosia – vogliamo farci promotori di una nuova politica di sviluppo, partendo proprio dagli studi e dai dati che verranno approfonditi dall’Ateneo. Un percorso già iniziato con “Estensione Porto” – un ciclo di seminari volti a fare networking tra tutti gli operatori dello scalo, istituzioni incluse – che continuerà attraverso il lavoro di tesisti e ricercatori. Per parlare di fatti, e non solo di ipotesi».

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